Calendario ebraico
Il calendario ebraico è un calendario lunisolare, cioè calcolato su base sia solare che lunare. L'anno è composto di 12 o 13 mesi di 29 o 30 giorni ciascuno. Le festività ebraiche sono definite in relazione al calendario ebraico: poiché alcune di queste sono legate strettamente alla stagione, esse devono cadere nella stagione giusta.
Originariamente la durata dei mesi non era stabilita in anticipo, ma l'inizio di ogni mese veniva fissato tramite l'osservazione diretta della Luna nuova; nel 358 il sommo sacerdote Hillel II codificò un sistema matematico che fissa l'inizio dei mesi e la durata degli anni in base a regole di calcolo precise e immutabili.
Il calendario ebraico è oggi il calendario ufficiale dello Stato d'Israele.
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La dimensione ebraica del tempo
L’anno ebraico è diviso secondo le fasi lunari ma tiene conto anche dell’avvicendarsi delle stagioni che sono determinate dalla rivoluzione della terra intorno al sole.
Come per gli anni anche i mesi possono avere durate differenti per compensare l'errore presente nella durata del ciclo lunare. Vi sono, quindi, i mesi completi (di 30 giorni) e quelli mancanti (di 29 giorni): in genere essi si alternano, ma vi sono delle eccezioni.
L’anno è diviso in mesi, i mesi in settimane e le settimane in giorni.
Esistono tre feste – Shalòsh Regalìm (tre pellegrinaggi) - che hanno un significato anche stagionale ed agricolo e che perciò devono necessariamente cadere in precisi momenti dell’anno. Esse sono: Pésach (inizio primavera), Shavu’òth (inizio estate) e Sukkòt (inizio autunno).
Il primo giorno del mese si chiama Rosh Chòdesh- capo mese -, ed è una ricorrenza importante.
Il primo giorno dell’anno ebraico è Rosh Hashanà – capodanno – e cade il 1° del mese di Tishrì.
La numerazione dell’anno data dalla presunta creazione del mondo che è stata stabilita dalla tradizione rabbinica nel 3760 A.e.V.
Interessante sapere che vi sono altri tre Capodanni nella tradizione ebraica.
I mesi sono:
- Tishrì (può cadere tra settembre ed ottobre)
- Cheshvàn (tra ottobre e novembre)
- Kislèv (tra novembre e dicembre)
- Tevèth (tra dicembre e gennaio)
- Shevàt (tra gennaio e febbraio)
- Adàr (tra febbraio e marzo)
- (Veadar o Adar Shenì - secondo Adar)
- Nissàn (tra marzo e aprile)
- Iyàr (tra aprile e maggio)
- Sivàn (tra maggio e giugno)
- Tamùz (tra giugno e luglio)
- Av (tra luglio e agosto)
- Elùl (tra agosto e settembre).
La settimana è composta da sette giorni che non hanno un nome, tranne Shabbàt – sabato – ma sono chiamati:
- Yom Rishòn – primo giorno, domenica
- Yom Shenì – secondo giorno, lunedì
- Yom Shlishì – terzo giorno, martedì
- Yom Revi’ì – quarto giorno, mercoledì
- Yom Chamishì – il quinto giorno, giovedì
- Yom Shishì – sesto giorno, venerdì.
Il giorno del calendario ebraico comincia la sera prima, al tramonto e termina al tramonto del giorno dopo.
Questo deriva da ciò che è scritto nella Torà in Bereshìt – Genesi- quando viene descritta la creazione del modo ed ogni giorno si dice: “...e fu sera e fu mattina...”